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Pandione II: Re di Atene e di Megara
Figlio di Cecrope II e Metiadusa, ereditò dal padre lo scettro di Atene nella contestatissima successione al trono, osteggiata appunto prima dai due fratelli del padre e cioè Metione e Orneo, poi dai figli di Metione e cioè Dedalo, Eupalamo e Sicione – ma, come sottolinea lo stesso Graves in queste genealogie regna “una grande confusione” di nomi[1].

Insomma, Metione e Orneo cacciarono dal trono Pandione II che scappò a Megara presso il re Pila/Pilo/Pilone e ne sposò la figlia, Pilia.
Quando il re Pila/Pilo si macchiò di un omicidio e dovette fuggire[2], Pandione II ne ereditò il trono.
A Megara Pandione e Pilia ebbero 4 figli Egeo, Pallade, Niso e Lico.

Pandione non tornò mai più ad Atene ma quando visse a Megara in un certo qual modo ne richiamò le tradizioni visto che:
- a Megara sul promontorio di Atena “la tuffatrice” fu creato un santuario per Pandione: “il sepolcro suo è nella Megaride presso il mare nello scoglio detto di Minerva Aethya come protettrice delle navi [3]”.
- riecheggiò anche il mito di Cecrope I visto che si diceva che Atena, trasformatasi in “uccello tuffatore[4], o smergo”, sacro ad Atena Aethya e così portò Pandione II a Megara[5].
Successivamente i figli di Pandione si ripresero il trono non solo di Atene ma dell’Attica intera: vedi Egeo, Pallade, Niso e Lico.
[1] Robert Graves, I miti greci, ed. Longanesi, 2015 94,1
[2] Apollodoro, Biblioteca III 15 5; Pausania Viaggio in Grecia IV 36 1 e I 29 5;
[3] Pausania, Viaggio in Grecia I 5 3
[4] Graves Ibid. 94,1:
[5] Pausania Ibid. I 41 6 + I 39 4